Il pianista affronta due brani importanti del repertorio schumanniano, scritti mentre era lontano dalla sua cara Clara, a causa dell’irascibile padre che gli rifiutava il permesso per il suo matrimonio. Questi dipinti successivi esprimono la sua passione, il suo dolore, ma anche i suoi sogni.
In entrambe le opere si alternano profondo dolore, ma anche gioia ineffabile. Le parole non gli servono, se non per scrivere a Clara.
Alcuni pianisti hanno optato per interpretazioni molto raffinate, come Wilhelm Kempf, altri, come Clara Haskil, si sono avvicinati a Mozart e alle sue sonate più dolorose, Ali Hirèche ne ha una versione molto personale, tra romanticismo controllato e classicismo più freddo. È molto coerente, forse un po’ fluido. Mi sono piaciuti particolarmente i numeri 9, 10 e 14 di Davidsbündler, Frisch Florestan, Lebhaft Florestan e Zart und singend Eusebius.
Molto belli i due brani lenti della Kreisleriana, i nn.21 e 24, Sehr langsam.
Un CD interessante, senza essere una rilettura completa delle due opere di Schumann.